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Cartotecnica Digitale con Espo & Cartotec

da italia publishers 01/17

Tra i pionieri del digitale in cartotecnica, l’azienda emiliana pone al centro della propria strategia la gestione dei processi con Packway e il workflow Esko

 

Parte dell’universo Arti Grafiche Reggiane dal 2011, Espo & Cartotec è da sempre in prima linea per l’innovazio-ne. Specializzata in allestimenti POP, l’azienda esalta le proprie qualità nell’ideazione, progettazione e realizza-zione di complesse isole promozionali per alcuni dei più importanti brand operanti in Italia. L’azienda è nata nel 2008 dalla fusione di Espo Service con Cartotec. È stata senza dubbio tra le prime realtà imprenditoriali italiane ad aver creduto con forza nelle potenzialità delle tecnologie digitali per la stampa e il finishing del cartone ondulato. Una stampante modificata ad hoc per gestire cartone ondulato ha inaugurato la creazione di un parco macchine di-gitale sempre più ampio e performante, che attualmente può contare su due Durst e cinque piattaforme di taglio digitale Esko Kongsberg, tra cui le serie XP e XP Auto. L’azienda ha ottenuto risultati notevoli abbinando alle tecnologie processi efficienti e funzionali, costituendo al suo interno sia un team di marketing che un gruppo di designer. Il primo è deputato allo studio della fattibilità e delle modalità di evoluzione di un progetto. Il secondo ne cura la realizzazione pratica.

La centralità dei processi è sottolineata dal fatto che l’azienda gestisce interamente ogni fase: sviluppo dell’idea, progettazione, campionatura, produzione e realizzazione dell’allestimento nei negozi. Per governare ogni attività in maniera totale, già da un decennio Espo & Carto-tec utilizza ArtiosCAD da anni e dal 2016 ha integrato il software Packway, completando il processo di integrazione dell’innovativo sistema di produzione “Formula Digitale”, ideato da B+B. A quasi 12 mesi dall’installazione abbiamo visitato Espo & Cartotec per scoprire come Packway, il gestionale specifico per la cartotecnica e il sign & display, sta facendo la differenza nell’operatività aziendale.

 

Intervista

 

 “Non è soltanto il costo produttivo a influire sulla scelta del digitale. Ci sono una serie di fattori che superano l’aspetto economico”

 

Davide Brandolini Direttore Commerciale Espo & Cartotec

 

Cosa vi ha portato a scegliere fin dall’inizio tecnologie digitali per applicazioni cartotecniche?

Siamo sempre stati convinti che bisognasse guardare avanti, puntare a fare qualcosa di nuovo prima degli altri. Stampavamo packaging quando non esistevano macchine dedicate, adottando soluzioni come le slitte laterali per garantire la planarità del cartone ondulato. I nostri prodotti, su tutti le isole promozionali, sono complessi e richiedono più tipi di materiali e lavorazioni. Le soluzioni digitali si sono rivelate da subito le più adatte.

 

 

 

Quali sono i nodi più delicati dell’integrazione di tecnologia digitale hardware e software?

È una continua evoluzione, con crescenti velocità di lavorazione e tempistiche ogni volta più ristrette. Ciò porta a una perenne rincorsa tra hardware e software. Questi ultimi devono essere aggiornati per fronteggiare nuove richieste e sfruttare le nuove possibilità applicative. Di contro devono restare compatibili col resto del parco macchine.

 

Cosa vi ha convinti a seguire il percorso di Formula Digitale proposto da B+B? È stato un processo graduale o avete operato una ridefini-zione radicale dei flussi?

Già ai tempi di Espo Service usavamo il predecessore di Packway. Dopo la fusione abbiamo adottato un altro software, riscontrando però molti problemi: non era modulare, non si interfacciava adeguatamente con i processi di lavorazione. In breve, non era performante. Così lo scorso anno abbiamo deciso di tornare a B+B anche per il gestionale, dato che i nostri designer lavoravano già su 16 postazioni di ArtiosCAD. Il processo è stato radicale e ha coinvolto praticamente ogni fase. Oggi Packway governa dal brief iniziale col cliente alla bollettazione, ed è sempre in linea con le aspettative.

Quali sono i tre più grandi benefici che un’azienda come la vostra trova in una soluzione gestionale come questa?

Innanzitutto si interfaccia con tutti i centri di produzione, effettuando rilevazioni a bordo macchina anche su macchine analogiche, che quindi non rilasciano dati. È un plus fondamentale nel settore cartotecnico, dove è raro trovare reparti totalmente digitalizzati. Inoltre Packway semplifica flussi gestionali complessi, grazie al dialogo bidirezionale con i software di progettazione e con quelli di produzione di Esko. Per esempio gestisce contestualmente tutte le fasi di stampa e quelle di taglio digitale sul medesimo materiale, riducendo tempi e scarti di lavorazione e azzerando nel contempo il rischio di errori. Infine va sottolineata la sensibilità di B+B alle nostre richieste. Il software è aggiornato e personalizzato di continuo, trasformandosi in uno strumento ormai irrinunciabile.

 

Packway esalta il potenziale di aziende cartotecniche e scatolifici con un approccio modulare e verticale

Packway è tra i gestionali più utilizzati dalle aziende che realizzano packaging ed espositori. Tra i motivi principali di questo successo vi sono l’efficienza, la reale adattabilità a ogni realtà produttiva e la verticalità dell’offerta. Grazie alla sua logica modulare e pay-per-use (noleggio mensile all-inclusive), il gestionale cresce insieme alle necessità dell’azienda.

Si può decidere l’ambito in cui utilizzare il software – CRM, preventivazione, pianificazione e controllo produzione, logistica e statistiche – e dotarsene in base alle necessità. Packway si interfaccia agevolmente con la maggior parte dei flussi di lavoro e dei software preesistenti (anagrafiche, contabilità, progettazione etc.) che l’azienda desidera continuare a usare. Inoltre, il gestionale risponde sia alle esigenze delle realtà dotate di soluzioni digitali che di quelle (la maggior parte) che utilizzano anche sistemi analogici. Interessante la possibilità di integrare il gestionale con altri software B+B e con le soluzioni Esko Kongsberg per creare il workflow globale e strutturato definito “Formula Digitale”.